
BE ROAS: cosa fare per sapere se l’investimento nelle campagne pubblicitarie sta dando i risultati attesi? Chi ha un e-commerce e lo promuove sulle piattaforme deve monitorare costantemente il valore delle conversioni, cioè gli acquisti conclusi a seguito delle attività di marketing svolte. Importante, però, controllare anche il BE ROAS, il profitto ideale che ci si aspetta. Qui spieghiamo come fare.
BE ROAS: come calcolare il ritorno sull’investimento pubblicitario?
Cosa è e come si calcola il ROAS
Cosa è e come si calcola il BE ROAS
Cosa è e come si calcola il ROAS
Il ROAS è l’acronimo di Return On Advertising Spent.
Questa metrica calcola, quindi, il ritorno sull’investimento pubblicitario derivante da una campagna sulle varie piattaforme, quali Google Ads, Meta Ads, Tik Tok Ads, Pinterest Ads e, in generale, tutti i canali utilizzati per promuovere un e-commerce.
La formula è semplicissima: è il rapporto tra investimento pubblicitario e valore degli acquisti attribuito al canale pubblicitario.
Dunque: valore acquisti / costo = ROAS.
Il ROAS è, quindi, un valore numerico: se è positivo, significa che gli acquisti generati hanno un valore più alto dei costi sostenuti a livello pubblicitario. Se è negativo, vuol dire che l’investimento sostenuto è superiore ai guadagni.
Ad esempio, se una campagna ha speso €3.000 ed ha generato €6.500, il ROAS sarà 2,16, oppure 216%.
ROAS = €6500 / €3000 = 2,16 = 216%.
Ciò significa che per ogni euro investito in questa campagna, questa genererà €2,16 di ricavi per l’azienda.
Una volta che l’account pubblicitario traccia correttamente il valore delle conversioni acquisti, calcolare ed analizzare il ROAS è abbastanza semplice ed intuitivo.
In questo modo riusciamo a valutare quanto l’impatto delle nostre azioni pubblicitarie di marketing stanno portando guadagno all’azienda?
La risposta è no.
Sicuramente il ROAS è un indicatore chiave, ma non basta per sapere se siamo in profitto; se, quindi, l’investimento pubblicitario – calcolato come costo variabile – ha prodotto dei risultati talmente positivi da generare un profitto aziendale.
Si può dire, pertanto, che il ROAS è sì importante, ma se non sappiamo calcolare il BE ROAS questo potrebbe essere un problema. Potremmo, infatti, analizzare male i dati e, quindi, prendere decisioni sbagliate.
Cosa è e come si calcola il BE ROAS
Il BE ROAS non è altro che il ROAS atteso per stare in profitto.
Ci serve per capire se le nostre campagne pubblicitarie stanno effettivamente andando bene, per allocare budget a livello mensile, con una logica orientata al profitto del business (ciò che più conta, d’altronde).
Per prevedere quale deve essere il nostro ROAS target mensile, dobbiamo prendere in considerazione un po’ di numeri.
Facciamo i conti mensilmente perché ci aiuta a valutare la stagionalità, che potrebbe essere un fattore determinante nelle nostre previsioni e nei nostri calcoli.
I primi su tutti sono:
- AOV (ordine medio dello store)
- Mark-Up (ricarico sul prodotto)
- Costo del Prodotto sull’AOV
Una volta ottenuti questi dati, i nostri tre “capisaldi”, possiamo passare a trovare il nostro BE ROAS sulla base dell’investimento pubblicitario allocato, il tasso di conversione, i costi fissi e variabili dello store.
Quale deve essere il ROAS ideale delle mie campagne? Il BE ROAS deve rispondere a questa domanda.
Sapere questi dati ti permette di valutare meglio il rendimento dei vari canali ed ipotizzare alcuni cambiamenti per ottimizzare le tue spese.
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Mi occupo di Digital Strategy per e-commerce, affiancando i nostri clienti con percorsi di crescita omnichannel. Gestisco il team G-LAB in Gesca, che mi regala tante soddisfazioni. Sono uno sportivo che non rinuncerebbe mai al calciotto settimanale con gli amici. Gioco a subbuteo, a livello agonistico.