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Cosa penserebbe Seneca dello smart working?

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Seneca e lo smart working: cosa c’entra il filosofo con il nuovo modo di lavorare del ventunesimo secolo?
Alcune riflessioni su come usiamo il nostro tempo e su come la tecnologia può aiutarci a farne un uso migliore.

20 secoli e non sentirli

Nel De Brevitate Vitae, Seneca affronta il tema del tempo o, meglio, della gestione del tempo, del suo valore intrinseco.
In una parola, il tempo è

..l’unica cosa in relazione alla quale l’avidità è un valore

(De Brevitate Vitae, III, 1).

Riflettiamo sulla qualità del tempo nella nostra vita quotidiana.

Notiamo una forte similitudine fra la critica mossa dal filosofo ed il concetto di work–life balance.
Seneca, infatti, condannava lo spreco di tempo trascorso in attività futili o nella ricerca spasmodica del successo.

Trascurare ciò che è davvero importante per occuparsi di questioni di poco conto, o che si potrebbero fare in minor tempo, è un parallelismo piuttosto interessante tra ieri e oggi.
Quante volte capita di dire “non ho tempo”, “vorrei, ma non riesco a seguire questa cosa”, “ci vorrebbe una giornata di 48 ore”, e così via?

La risposta di Seneca

Non riceviamo una vita breve, ma tale la rendiamo e non ne siamo poveri, ma scialacquatori (ibidem, I°, 4).

E ancora:

Piccola parte della vita è quella durante la quale viviamo (ibidem, II°, 2).

Seneca si riferisce al tempo “sprecato” dai suoi contemporanei nell’ozio, nel rincorrere ricchezze, nel soddisfare la propria ambizione oppure nella mancanza di obiettivi, che li portava a disperdere tempo ed energie in attività di poco valore.

Quanto vale il nostro tempo?

Mettiamo a confronto, a distanza di 20 secoli, il messaggio di Seneca con quanto evidenziato dall’Osservatorio Smart Working, che si occupa di studiare l’evoluzione del Lavoro Agile, monitorandone gli effetti su imprese e lavoratori.

Fra gli altri, emerge un aspetto in particolare: alcune azioni della nostra vita, anche lavorativa, per quanto necessarie, sono a “basso rendimento”. Pensiamo, ad esempio, al tragitto casa-lavoro.
Osservatori.net afferma che:

“Per i lavoratori, anche una sola giornata a settimana di remote working può far risparmiare in media 40 ore l’anno di spostamenti; per l’ambiente, invece, determina una riduzione di emissioni pari a 135 kg di CO2 l’anno”

Al netto dell’impatto ambientale, tutt’altro che trascurabile, concentriamoci sul tempo.
Una statistica interna ci dice che la cifra è ampiamente superata: 100 ore di media in un anno per gli spostamenti, il che significa oltre 2 settimane di lavoro, trascorse in viaggio.

Per chi, poi, è vittima (non riusciamo a trovare un termine migliore!) del traffico delle grandi città, va aggiunto un fattore non trascurabile: lo stress.

Iniziare la giornata con nervosismo e stanchezza non aiuta certo la produttività!

Il Lavoro Agile è legge

A fine 2017 è stata approvata la legge sul Lavoro Agile ed è cresciuta l’adozione dello smart working sia nella PA che nel settore privato.

Nel complesso si stimano 305.000 Smart Worker nel nostro Paese: lavoratori dipendenti che possono flessibilmente scegliere le proprie modalità di lavoro, in termini di luogo, orario e strumenti utilizzati. Il fenomeno tocca per ora principalmente il settore privato e in particolare la grande impresa, ma non è estraneo ai lavoratori della Pubblica Amministrazione

E ancora:

Miglioramento della produttività, riduzione dell’assenteismo e abbattimento dei costi per gli spazi fisici sono i principali benefici ottenibili dall’introduzione dello smart working nelle aziende

Sulla questione dell’assenteismo, riportiamo l’esperienza fatta all’interno della nostra organizzazione, che grazie allo smart working ha potuto assicurare serenità a tutte le risorse rosa durante il periodo di maternità, mantenendo inalterata produttività e performance aziendali.

L’esempio non si limita alla maternità.
In molti hanno chiesto di sperimentare questo nuovo modello, proprio per gestire meglio alcuni impegni personali, che avrebbero inciso sul rispetto di impegni e scadenze.

Garantire continuità lavorativa è un vantaggio per il lavoratore e per l’azienda.

Parlando di worklife balance, riuscire a conciliare impegni privati e lavoro è una conquista non da poco, che le organizzazioni non possono più ignorare, soprattutto in tempi nei quali i ritmi già frenetici stanno rendendo sempre più difficile la gestione del tempo.

È proprio qui che entra in gioco la tecnologia

Le tecnologie per lo smart working che semplificano la vita

Oggi moltissime aziende possono già contare su soluzioni e servizi che favoriscono l’adozione dello smart working, permettendo l’accessibilità da remoto a dati e strumenti di lavoro.

La digital transformation sta spingendo sempre di più verso soluzioni e modelli che tendono a semplificare ed ottimizzare i processi, mettendo in condizione le persone di operare e collaborare fra loro in mobilità, grazie all’uso di dispositivi che permettono di lavorare da qualsiasi luogo.

I benefici dello smart working

Le statistiche ci dicono che il 50% degli smart worker è pienamente soddisfatto, contro il 22% dei “no-smart”.

I ritmi quotidiani risultano meno stressanti e le persone più gratificate e produttive.

Altri vantaggi del Lavoro Agile

Oltre a far risparmiare energie, le ore sottratte agli spostamenti possono essere proficuamente investite in una crescita professionale, ad esempio grazie a percorsi formativi, che pure spesso risentono della mancanza di tempo, ma che sono così importanti sia per le imprese che per i lavoratori.

Certamente, questa evoluzione del modo di lavorare richiede ancora tempo per potersi diffondere in maniera ampia nelle PMI.
Tuttavia, un dato ci sembra incoraggiante: negli ultimi 5 anni, gli smart worker sono cresciuti del 60%.

Per questo definiamo entusiasmanti le tecnologie che abilitano allo smart working: per i benefici che possiamo verificare ogni giorno all’interno della nostra azienda e presso i nostri clienti.

Ci piace pensare che anche Seneca, pur con le dovute differenze che impongono 20 secoli di distanza, sarebbe d’accordo con noi 😀

 

Fonti:
De Brevitate Vitae, Seneca
Osservatori.net