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La check list per lo smart working: cosa fare per essere smart

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Dopo i mesi del lockdown, durante il quale i lavoratori smart sono passati da 500.000 ad 8 milioni, ci apprestiamo ad affrontare un autunno ancora denso di incertezze. Anche per questo, sarà probabilmente prorogata la possibilità di lavorare in smart fino alla fine dell’anno. Per il 2021, il Governo sta pensando di introdurre lo smart working come misura strutturale, e non più solo emergenziale, nel mondo del lavoro. Come si sono organizzate le aziende ed i professionisti? Cosa fare per il futuro? La check list per lo smart working.

La check list per lo smart working: cosa fare per essere smart?

L’estate è alle porte, ma quest’anno i pensieri di tutti sono già rivolti all’autunno e ad una ripresa che, forse, dovrà fare i conti con una seconda ondata epidemica.

Per questo, si sta già pensando a soluzioni che permettano di scongiurare un nuovo lockdown, ma che aiutino a contenere il più possibile i contagi.
Lo smart working ha contribuito molto, grazie al distanziamento sociale che assicura, a contenere la diffusione dei contagi.
È, quindi, destinato ad essere uno strumento da utilizzare nuovamente in caso di una nuova emergenza; almeno finché non ci saranno un vaccino o delle cure consolidate.

Cosa fare per proseguire al meglio?
La check list per lo smart working: cosa dovrebbero fare le organizzazioni per essere smart.

2021 smart: siamo pronti?

Ad oggi, dopo una prima fase di emergenza, in cui le aziende hanno adottato molto rapidamente modelli organizzativi e tecnologie per fronteggiare l’esigenza di business continuity, è arrivato il momento di fare un passo in avanti.
È necessario, cioè, valutare quanto fatto ed eventualmente apportare dei correttivi e/o inserire strumenti e tecnologie più adatti al proprio lavoro.

Sul fronte della PA è già stato stabilito che, con il nuovo anno, l’obiettivo sarà quello di passare il 60% delle risorse allo smart working.
Il settore privato molto probabilmente continuerà a seguire questa tendenza al lavoro agile.

Nessuno vorrebbe rivivere un nuovo lockdown, ma nella malaugurata ipotesi che ciò dovesse verificarsi, ecco in sintesi quali sono i punti da attenzionare per non farsi trovare impreparati.

Essere smart

E’ sempre bene ricordare che lo smart working è, prima di tutto, una questione culturale.

Chi ci segue qui sul blog sa bene che da anni ci occupiamo di questo argomento.
In moltissimi articoli (questo un esempio su tutti) abbiamo sempre sottolineato che le tecnologie abilitano lo smart working, ma sono le organizzazioni, il management e le persone che vi lavorano, a renderlo possibile ed efficace.
Lo smart working implica un buon livello di responsabilità, autonomia e capacità organizzative.
Per questo motivo non è per tutti e, aggiungiamo, non piace a tutti (ne parleremo nel prossimo articolo).

La check list dello smart working

Quali sono gli aspetti da curare per assicurare ai dipendenti uno smart working fluido e produttivo?

  • Attrezzature hardware
  • Fornire gli strumenti necessari al lavoro quotidiano (pc, portatile, tablet, smartphone). Se non è possibile fornire dotazioni aziendali e/o se il dipendente desidera lavorare con i propri device, verificare che siano idonei e sicuri, sia dal punto di vista dell’efficienza che per quanto riguarda la protezione dei dati. Esistono soluzioni specifiche, per permettere di controllare e gestire le risorse IT nel rispetto delle policy aziendali.

    • Connessione protetta
    • Generalmente le aziende mettono a disposizione una VPN per consentire ai dipendenti l’accesso alla rete aziendale e permettere la fruizione di applicazioni e dati. Va quindi configurata la VPN per ogni smart worker.

      • Remote desktop
      • Esistono App che permettono la connessione a server o pc dai propri device, a condizione che sia stata fatta una configurazione ad hoc.

        • Virtualizzazione
        • Un altro sistema molto efficace è la virtualizzazione delle risorse aziendali. Grazie a servizi come, ad esempio, Citrix Remote Desktop, il dipendente ha accesso alle risorse aziendali, come applicazioni e desktop, da qualsiasi dispositivo, senza necessità di scaricare in locale alcun programma.

          • Cloud
          • Rendere le informazioni accessibili da qualsiasi device, in maniera semplice, veloce e sicura, centralizzando tutte le risorse su un ambiente cloud. È consigliabile scegliere soluzioni professionali, che garantiscano livelli di sicurezza adeguati e controllo degli accessi.

            • Strumenti per la collaborazione
            • In questi mesi l’uso di App per riunioni virtuali hanno subito un aumento esponenziale. Non ci sono, però, solo call da gestire. La collaborazione fra i dipendenti è fatta anche di chat, scambio di documentazione, pianificazione di attività.

              Noi abbiamo scelto Microsoft Teams come strumento principale di collaborazione. Semplicissimo da attivare e configurare, ci ha permesso di riunirci e lavorare insieme senza soluzione di continuità.

              La tua organizzazione ha già un piano per garantire la business continuity in caso di una nuova emergenza?

              Se desideri garantire che i tuoi dipendenti restino produttivi, mantenendo la sicurezza dei dati aziendali, ti consigliamo di valutare come vengono gestiti attualmente i processi.
              Noi di Gesca possiamo aiutarti, con un assessment gratuito, per verificare che la tua organizzazione sia pronta a qualsiasi evenienza.
              Lascia qui la tua email e verrai contattato al più presto.

                Dichiaro di aver preso visione dell'informativa sulla privacy e autorizzo il trattamento dei dati personali ai sensi degli artt. 13 e 23 del D.lgs. 196/2003 e successive modifiche – Codice in materia di protezione dei dati personali – e del Regolamento UE 679/2016

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