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Resilienza informatica: come giocare d’anticipo sulle minacce informatiche

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Perché parlare di resilienza informatica? La migrazione sul cloud di dati e applicazioni è sempre più massiccia, accelerata da questi anni di pandemia e di certo non si arresterà nel prossimo futuro. La protezione del proprio “ecosistema di business”, inteso come l’insieme degli strumenti business critical è, quindi, fondamentale.

Resilienza informatica

Da qualche tempo si sta facendo largo il concetto di “resilienza informatica”.

Le aziende hanno preso sempre più consapevolezza del valore delle proprie risorse informatiche, nonché dei dati gestiti. Come abbiamo scritto più volte in merito, il punto non è più chiedersi se si verrà attaccati, ma quando.
Si parla, quindi, di resilienza informatica intesa come la capacità delle organizzazioni di affrontare e superare le minacce informatiche, proteggendo i loro sistemi e le loro informazioni.

Se prima le aziende si concentravano sulla difesa durante un attacco informatico, oggi si punta al rilevamento anticipato delle minacce, ad una reazione tempestiva e a strategie in grado di recuperare informazioni e apparati colpiti.

Per questa ragione, rilevamento, protezione e disaster recovery saranno le parole chiave per il futuro.

Intelligenza artificiale e protezione dati

Nella partita per la protezione dei dati scende in campo anche l’Intelligenza Artificiale.

Grazie alla capacità di monitorare ed elaborare informazioni ad una velocità maggiore, l’intelligenza artificiale è impiegata a supporto degli analisti, creando insieme a loro una vera e propria task force in difesa dei dati.

Ne è un esempio il modello ACE – Adaptive Cybersecurity Ecosystem – elaborato da Sophos, in grado di unire, appunto, esperti, processi e tecnologie per fornire un servizio di protezione completo e di altissimo livello.

Ne parleremo anche al nostro prossimo evento.

Dysaster Recovery

Nelle strategie di protezione dati non può mancare il disaster recovery.

Le aziende stanno puntando sempre di più su servizi di Disaster Recovery, che consentano loro di non bloccare i processi in caso di incidenti di varia natura: guasto di apparati fisici, furto o cancellazione accidentale di dati.

Si tratta di un “piano B” strategico, che nessuna organizzazione può ignorare.

Un piano di disaster recovery efficace include, tipicamente, non solo il backup dei dati, ma anche dell’infrastruttura, per preservare la propria business continuity.
Per avere un piano efficace di disaster recovery è necessario effettuare un’analisi del rischio in caso di blocco dell’operatività.
Ogni piano dovrebbe avere:

  • una mappatura dei sistemi e dei dati business critical
  • la definizione dell’ RPO (Recovery Point Objective), cioè il tempo che può trascorrere tra la generazione di un dato e la sua copia di sicurezza (backup)
  • la definizione dell’ RTO (Recovery Time Objective), ossia il tempo necessario per riprendere l’operatività

Definiti questi punti, l’azienda è in grado di scegliere il piano più adatto alle sue esigenze.

Un servizio di disaster recovery, quindi, ha una componente consulenziale ed una tecnologica.

Il nostro servizio di protezione dati AlwaysON

La protezione di dati e infrastrutture dei nostri clienti è da sempre al centro della nostra offerta di servizi gestiti.

AlwaysON nasce proprio come servizio a supporto delle piccole e medie imprese e si occupa di proteggere e ripristinare l’intero ecosistema informatico.
Per questo non lo chiamiamo semplicemente backup.

In caso di danni a pc, server e reti possiamo ricostruire velocemente, sul nostro cloud, una copia esatta di tutta l’infrastruttura del cliente, dati compresi, che gli permetterà di continuare a lavorare, come se non fosse successo nulla.

Vuoi provare gratuitamente il nostro servizio?